Il 10 aprile 2012 è uscito il tradizionale aggiornamento del rapporto ISTAT su “Uso e abuso di alcol in Italia”  (dati 2011). 

Da segnalare, in particolare, come i consumi quotidiani di bevande alcoliche da parte degli italiani siano in riduzione in tutte le fasce di età a dimostrazione del fatto che il bere viene associato ad un’abitudine sempre più meditata e sempre meno“automatica”. Coloro che bevono almeno una volta nell’anno sono assestati sui livelli dello scorso anno (66,9% nel 2011 contro il 67,6% del 2010 nella popolazione a partire dai 14 anni).

Le differenze più marcate riguardano le diversità di comportamento legate al genere e all’età: ciò in particolare per la quota di consumi fuori pasto che da qualche tempo costituisce un nuovo modello di degustazione degli alcolici emancipato dall’abitudine mediterranea del pasto che concorreva a rendere le bevande alcoliche un  complemento alimentare e non un consumo di piacere.
Benché in aumento (dal 24,9% al 7,7% su base annua), questi consumi extrapasto sono allarmanti nella fascia di età adulto-anziana ma sono ancora abbastanza contenuti nei giovani e negli adolescenti dagli 11 ai 24 anni.

 

E’ incoraggiante constatare, come rileva ISTAT, che l’insieme dei consumi a rischio è in riduzione (da 8.624000 nel 2010 a 8.179.000 nel 2011). Tale componente riduttiva viene attribuita in gran parte al ridimensionamento del binge drinking sull’intera popolazione (da 8,3% a 7, 5% su base annua). In età giovanile il dato appare comunque stabile già nell’adolescenza (15-17 anni).

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