Poiché le bevande alcoliche non sono “prodotti come gli altri” (in inglese: “no ordinary commodity”), le autorità politiche e sanitarie hanno disposto norme per la loro produzione, commercializzazione e diffusione che comprendono restrizioni e leggi ad hoc. In passato prevaleva l’attenzione alle regole di produzione, con le quali assicurare la commercializzazione di bevande sicure sotto il profilo della sicurezza alimentare e calibrate sotto il profilo della stabilità del prodotto. I disciplinari di produzione del vino, della birra e degli spiriti comprendono definizioni rigorose relativamente agli ingredienti e ai processi produttivi. Ma presto si sono aggiunte le preoccupazioni sanitarie e sociali connesse all’abuso degli alcolici. I due temi sono interconnessi poiché l’eccesso di consumo, oltre a risultare nocivo per il danno d’organo, compromette anche l’autocontrollo, la capacità di decisione, l’umore e le competenze sociali. L’alcol, insomma, oltre ad essere un agente patogeno che compromette le funzionalità del fegato e del cuore, ed essere anche all’origine di diversi tumori, ha effetti potenzialmente devastanti a livello comportamentale, con un carico importante di malattie e disturbi psichiatrici e mentali che si riverberano in un danno economico e sociale esteso.
Per questa ragione il legislatore, fin da tempi remoti, ha identificato norme di contenimento dei potenziali danni associati all’abuso di alcol. In alcune culture, come noto, la proibizione del consumo assume connotati religiosi: è il caso del mondo islamico, mentre nella tradizione giudaico-cristiana il vino ha una forte connotazione simbolica e non esclusivamente negativa. Sia la norma religiosa, sia l’elaborazione razionale, già dall’antichità, ammette la dimensione sociale e conviviale degli alcolici, ma ammonisce severamente contro la deriva dell’abuso e della perdita di controllo. Nasce in questi contesti il tema della moderazione come punto di equilibrio tra distrazione e dominio di sé. In altre culture extra-occidentali esiste una declinazione del problema tutto sommato simile: l’eccesso si caratterizza come momento mistico o religioso e come fattore di coesione, di contatto con la trascendenza, di unità del clan/gruppo, di rituale identitario. Tuttavia il regime di eccesso deve essere limitato da regole capaci di integrare l’eccezione dell’ebrezza con la normalità del controllo e della sobrietà.
In epoca moderna, l’acquisizione crescente delle conoscenze e lo sviluppo dell’apparato del lavoro organizzato e dei moderni servizi di cura della popolazione hanno portato anche la materia alcol all’interno di un regime di norme volte a regolamentare produzione e consumo di bevande alcoliche. Queste regole toccano le organizzazioni economiche (industria, distribuzione), le istituzioni (Stato, regioni e comuni), le istituzioni sanitarie e infine i singoli consumatori. L’intenzione di fornire una risposta il più possibile compiuta ed interdisciplinare al fenomeno del consumo di bevande alcoliche, pertanto, ha indotto i legislatori ad affrontare le tematiche alcol-correlate sostanzialmente a tre livelli:
- Aspetti economici: regolamentazione delle fasi di produzione, commercializzazione ed immissione al consumo di alcol, disciplina fiscale, normativa sui pubblici esercizi e codici di autoregolamentazione in materia di pubblicità;
- Ordine pubblico e prevenzione di incidenti stradali e sul lavoro: normativa in materia di consumo di bevande alcoliche sui luoghi di lavoro e sulla guida in stato di ebbrezza;
- Aspetti socio-sanitari di prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie alcol attribuibili.
Questa sezione si propone di fornire una overview della disciplina nazionale vigente a tutto il 2023 in materia di bevande alcoliche, limitatamente agli interventi quadro di natura nazionale e qualche cenno comparativo internazionale. Non si deve poi dimenticare che a livello locale, soprattutto comunale, è prevista la possibilità da parte del sindaco di promulgare ordinanze che regolano con norme ulteriormente restrittive i comportamenti (orari, luoghi di mescita e consumo, possibilità di trasporto delle bevande alcoliche, norme relative ai contenitori autorizzati per le stesse, restrizioni alla mobilità e alla percorribilità di strade) in dipendenza di circostanze di ordine pubblico e sicurezza. Il tema ha assunto una certa intensità di interesse soprattutto nei centri urbani, e in particolare per la gestione dei flussi, della sicurezza delle persone e del decoro pubblico associato al cosiddetto fenomeno della “movida”. Per chi fosse interessato sotto il profilo normativo a questi aspetti si rinvia ad alcuni contenuti nella sezione “Rapporti di ricerca”.