Pur essendo una sostanza giuridicamente legale, l’alcol, come già detto, non è un bene commerciale come altri. Esso rappresenta un serio fattore di rischio per la salute umana. Oltre ad essere una sostanza che provoca dipendenza, l’alcol, se assunto in quantità o modalità dannose, è causa di molte patologie e traumi gravi: patologie relative all’apparato gastroenterico e del sistema nervoso centrale e periferico, malattie cardiovascolari e all’apparato riproduttivo, tumori, danni prenatali, disordini mentali e del comportamento. L’obiettivo di salvaguardia del consumatore e della sua salute rappresenta il trait d’union delle norme che regolano il consumo di bevande alcoliche. Esso si estrinseca in due linee di intervento prioritarie:
– regolarizzazione del mercato delle bevande alcoliche al fine di ottenere il bilanciamento tra libertà di commercio e diritto di salvaguardia dell’individuo e della società dalla conseguenze dannose del consumo immoderato e
– prevenzione dei danni alcol-correlati nella popolazione generale con particolare riguardo a categorie vulnerabili (come i giovani) e la disponibilità di strutture di cura e riabilitazione degli alcol dipendenti.
Punto di convergenza di questi obiettivi è quanto disposto dalla Legge Quadro n. 125/2001, specificamente per quanto riguarda la tutela della salute pubblica, la protezione delle categorie più deboli, le modalità di comunicazione commerciale del prodotto, il consumo di alcolici in contesti particolari (ad es. nell’ambito di attività lavorative) e più in generale l’organizzazione dei servizi pubblici (statuali e regionali) deputati all’opera di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone toccate dalle conseguenze dannose dell’abuso di bevande.