Il 18 aprile 2013 è stato pubblicato l’aggiornamento 2012 del rapporto ISTAT sull’Uso e abuso di alcol in Italia.

I numeri dell’indagine ISTAT per il 2012 mostrano una sistematica continuità delle tendenze già registrate nel 2013, sia in confronto annuo, sia nel confronto su base decennale. I consumi di alcol in Italia segnano ancora una volta una spinta alla riduzione nella massa totale.

 La diffusione dei dati ISTAT sull’uso e abuso di alcool in Italia, conferma la tendenza a consumi in generale flessione (su base annua stabile ma su base decennale quasi -4%). Il netto calo del consumo quotidiano (-24,6% dal 2002 al 2012), soprattutto femminile ma anche maschile lascia intravvedere il tramonto dell’abitudine quotidiana al vino sia a pranzo che a cena, oggi diffuso soprattutto nella fascia degli anziani e adulti-anziani, i più esposti ad una modalità di consumo potenzialmente a rischio di salute.

Il trend al rialzo del consumo occasionale (dal 35,8% al 42,2% tra il 2002 e il 2012), in parte collegato ai consumi fuori pasto (che peraltro scendono dal 39,9% del 2011 al 38,5%), e a momenti di socializzazione più amicali che familiari.

Incoraggiante e consolidata la discesa complessiva delle aree di rischio (bere immoderato (dall’8,4% al 7,5%) e binge drinking (dal 7,5% al 6,9%): ma soprattutto la riduzione in valore assoluto, tra il 2011 e il 2012 dei soggetti a rischio che passano da più di 8 milioni di individui a meno di 7 milioni mezzo, sia pure nel perimetro della definizione rigida di rischio utilizzata da ISTAT.

 

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